Cosa devono fare i produttori di libri per offrire ciò che gli editori stanno cercando?

[GUEST BLOG]

Introduzione: L’editoria sta cambiando

Director, Print Research International Ltd

John Charnock, Director, Print Research International Ltd

Il settore dell’editoria sta cambiando: gli editori di musica, poi dei quotidiani e ora di riviste e libri scoprono che i relativi mercati stanno cambiando al punto da diventare irriconoscibili. Questi cambiamenti sono una lama a doppio taglio. Da un lato rappresentano un’opportunità significativa, ma dall’altro assisteremo alla diminuzione dei volumi tradizionali e vedremo il modello di produzione tradizionale diventare inadeguato.

Le attrezzature per la produzione tradizionale non sono più adatte a questo mercato in continua evoluzione. Ad esempio, un sistema di rilegatura da 30.000 libri all’ora, come la Müller Martini Corona installata presso un importante produttore di libri del Regno Unito circa 10 anni fa, non sarà più necessaria nella maggior parte dei mercati.

Quali sono i motivi dietro a questo cambiamento? Le esigenze di una casa editrice moderna stanno cambiando e come fornitori dobbiamo adattarci.

Tradizionalmente le tirature di libri commerciali erano di 2.000 – 3.000 copie, che venivano imballate in blocco e consegnate al magazzino dell’editore. Gli editori avevano milioni di sterline di inventario nel magazzino. I volumi e i margini erano sufficienti per produrre e mettere a magazzino i libri trimestralmente. Oggi, a causa delle pressioni finanziarie sugli editori e della diffusione degli e-book che abbassano i prezzi, il mercato è molto meno prevedibile. Un magazzino eccessivo e il rischio di invenduto sono diventate possibilità poco attraenti per gli editori.

Anche utilizzando attrezzature tradizionali, ordini da 500 copie non sono rari, ma la tendenza verso quantità minori e cicli di ordini più frequenti è evidente. Allora, dove ci porterà questa tendenza e cosa cercano effettivamente gli editori a lungo termine?

Qual è l’obiettivo degli editori?

I libri in bianco e nero sono stati i più veloci a cambiare, perché sono relativamente economici, anche se le loro vendite sono diventate molto meno prevedibili. Nel Regno Unito la produzione è ancora in gran parte realizzata nel territorio nazionale. I libri a colori, tuttavia, continuano a essere prodotti in gran parte in Estremo Oriente o in paesi dove i costi sono inferiori.

Nel Regno Unito c’è stato un significativo interesse nei libri in bianco e nero digitali con investimenti da parte di Clays, CPI e molti altri, come Ashford e TJ International, nella produzione a getto d’inchiostro. Questo indica che il mercato dei libri in bianco e nero è in gran parte prodotto “on demand” per la vendita al dettaglio.

Credo che, una volta stabilita la supply chain dei libri in bianco e nero, non passerà molto tempo prima che il mercato dei libri a colori cominci a seguire linee simili.

 

Il motivo alla base di questa convinzione è il seguente:

Gli editori devono reagire al mercato: le vendite sono meno prevedibili e sta diventando sempre più difficile capire quali titoli avranno successo. Un editore ha affermato: “Ho 5.000 titoli, so che il 30% venderà bene, ma non so quale 30%”.

Sappiamo inoltre che ci vogliono 3 giorni per portare un libro nel magazzino di un editore e per elaborarlo. Poi ci vogliono altri 3 giorni per farlo uscire di nuovo dal magazzino. Sei giorni è un periodo troppo lungo nel mondo dell’editoria moderna. Gli editori devono poter verificare le vendite al dettaglio e su Internet della settimana precedente e ordinare o rifornire il magazzino per la settimana successiva.

Ciò significa che, in definitiva, è necessario produrre ordini da 200-500 copie in massimo 3 giorni, anche con attrezzature tradizionali. In futuro non si ridurrà la pressione per avere una maggiore disponibilità di prodotti, il che significa che la produzione digitale a colori sarà indispensabile e la tradizionale litografia non sarà più adatta.

Gli stampatori più attenti stanno lavorando su queste considerazioni. Se uno stampatore consegna un ordine in 3 giorni, perché non bypassare il sistema di distribuzione degli editori e il magazzino, e consegnare direttamente al negozio? Non i singoli lavori, ma lotti misti di titoli sulla base delle vendite di quel negozio specifico durante la settimana precedente.

Questo è l’obiettivo degli editori, possibilmente con il minimo impatto sul costo unitario. In alcuni ambienti questo modello sta già diventando realtà ed è il motivo per cui Penguin/Harper Collins ha trasferito tutti i suoi titoli commerciali da un accordo a due fornitori (St. Ives, Clays and CPI) a un accordo a fornitore singolo (Clays). Minore è il numero dei fornitori, maggiore è l’efficienza di produzione e distribuzione.

Ciò significa che gli stampatori dovranno stampare ordini da 5-500 copie su base settimanale o giornaliera, ma gli ordini avranno volumi annuali significativi perché il mercato commerciale consuma molti milioni di libri all’anno.

La produzione di libri digitali deve prepararsi a questa sfida e, in effetti, lo sta già facendo.

Passare al colore

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Una volta che il getto d’inchiostro riesce a raggiungere una qualità del colore accettabile per gli editori, non vi è alcun motivo per cui uno stampatore di libri non possa stampare a colori e soddisfare le richieste del mercato. Si tratta di una significativa opportunità per gli stampatori in quanto i libri a colori hanno un valore maggiore ed è un mercato che prima non servivano.

Molti stampatori di libri stanno sviluppando le proprie competenze nell’ambito della stampa inkjet digitale a colori offrendo agli editori la possibilità di riportare la produzione di libri a colori dalla Cina al Regno Unito e in Europa.

Ciò pone tuttavia alcune sfide:

  • Se i libri a colori e in bianco e nero devono essere prodotti negli stessi stabilimenti, saranno necessari alcuni cambiamenti infrastrutturali importanti. Sono necessari sistemi avanzati, un flusso di lavoro ottimizzato e un sistema di gestione degli ordini e delle vendite che si integri con i sistemi ERP di editori e rivenditori.

 

  • Il mercato a colori richiede una qualità del colore molto alta, quindi sarà necessario un sistema di gestione che garantisca l’uniformità del colore nella produzione. Il timore degli editori è che la percezione della qualità legata ai nomi dei brand e ai nomi degli autori si riduca. I libri a colori devono ancora trasmettere la percezione di valore elevato, indipendentemente dal processo di produzione.

 

  • Le macchine per la produzione dovranno essere più automatizzate, più flessibili e in grado di passare da un formato all’altro senza interruzioni. Per quanto riguarda la carta e i layout delle sezioni, dovrà essere possibile gestire i formati B, Royal, A4 e A5 come minimo.

 

  • I sistemi dovranno essere in grado di gestire correttamente segnature, copertine, sovracopertine, custodie e di utilizzare i componenti giusti, nella posizione giusta, al momento giusto, in modo da garantire una produzione efficiente e con il minimo scarto. Sarà inoltre necessario gestire MIS, codici a barre, riconoscimento segnature, sistemi di cambio automatizzati, JDF e comunicazione tra dispositivi, nonché l’integrazione con dati esterni. Dovranno essere utilizzati corrieri e sistemi retail per assicurarsi che la catena degli approvvigionamenti funzioni in modo efficiente.

 

Qual è il punto?

Tutto ciò comporta un grosso investimento, tanto impegno e un rischio significativo per tutte le persone coinvolte. I vantaggi tuttavia sono altrettanto elevati. Basta vedere come Clays si è assicurata un accordo di fornitura del 100% con Penguin/Random House. Ciò significa che il fornitore di servizi di stampa diventa un partner molto più significativo per l’editore. Una volta che la supply chain è integrata e il risparmio per l’editore è assicurato, lo stampatore diventa un partner logistico e strategico, un fornitore coinvolto nella distribuzione che, in definitiva, è responsabile della competitività dell’editore in un mercato molto difficile.

Se ho ragione sull’inkjet a colori, significa che una gran parte della produzione a colori tornerà dall’Estremo Oriente e da altre regioni sul mercato locale, e che quindi uno stampatore tradizionale di libri può crescere molto. Dopo tutto non sono rimasti molti stampatori tradizionali di libri a colori nel Regno Unito e in Europa.

Questo modello di supply chain permetterà agli editori di pubblicare un maggior numero di titoli con un minore rischio; offrirà opportunità di pubblicazione locale e di auto-editoria per i negozi al dettaglio e renderà il libro molto competitivo rispetto alle altre tecnologie di editoria elettronica.

Gli editori avranno inoltre l’opportunità di ampliare il catalogo in modo da usare le loro risorse nel modo più redditizio e gli stampatori potranno produrre prodotti one-off e, potenzialmente, consegnarli direttamente ai consumatori. Con l’ottimizzazione della catena di approvvigionamento e della velocità di immissione sul mercato saranno disponibili nuovi prodotti, come i libri personalizzati, soprattutto per bambini, che aggiungeranno valore al prodotto di base, e le librerie potranno offrire prodotti che richiedono tempi di produzione ridotti, come riviste e giornali.

Con la trasformazione della supply chain assisteremo alla produzione locale di un maggior numero di prodotti, al fine di soddisfare le esigenze legate alle tempistiche dell’editore.

John Charnock
Print Research International Ltd

 

Questo articolo è stato commissionato da Ricoh per fornirvi opinioni indipendenti di esperti del settore. Speriamo che troviate interessanti e stimolanti le opinioni dei nostri relatori invitati. Apprezziamo un vostro feedback.

L’evoluzione della stampa in un mondo connesso

Con più di un terzo della popolazione mondiale che ha oggi accesso alla rete (Pew Research Center) non sorprende che il ruolo della comunicazione stampata stia cambiando. Il tempo trascorso sui vari media si sta rapidamente spostando dai canali tradizionali quali radio, televisione e stampa a Internet e ai sistemi “mobile”. Ciò significa che il ruolo della comunicazione stampata deve essere ridefinito e ridisegnato all’interno di un più ampio scenario mediatico.

Tempo trascorso su ciascun Media vs Spesa per pubblicità

Tempo trascorso su ciascun Media vs Spesa per pubblicità

Non stupisce che la spesa pubblicitaria si stia spostando verso il mercato online e mobile. Secondo PWC Global Entertainment and Media Outlook 2013, nel corso dello scorso anno la pubblicità su Internet è cresciuta di circa il 16% e la pubblicità mobile del 47%.

Le conseguenze per i fornitori di servizi di stampa che operano in aree chiave della comunicazione su carta sono notevoli.

  • Il volume del Direct Mailing e dei cataloghi di marketing diretti ha sofferto della recente recessione e della crescita dei media elettronici. Anche se entrambi continuano a essere canali di marketing fondamentali per le imprese, sono sempre più accompagnati da forme digitali di comunicazione.
  • Stampa transazionale – A differenza dei cataloghi e della pubblicità diretta, che rappresentano strumenti di marketing rivolti all’impresa, la stampa transazionale è sempre più orientata ai consumatori in quanto sono i destinatari a suggerire i propri metodi di spedizione preferiti.
  • Libri stampati – I mezzi elettronici hanno profondamente sconvolto l’industria editoriale del libro modificando radicalmente le dinamiche di vendita e consumo dei libri stessi. Gli editori e gli stampatori si stanno adattando alle realtà in rapido movimento del mercato e, affacciandosi su nuovi modelli di business, hanno abbracciato le pubblicazioni nel mondo multicanale.
  • Giornali e riviste stanno subendo l’impatto di pubblicità online, aumento dei costi postali e concorrenza dei media elettronici. Tuttavia, giornali e riviste restano ampiamente letti e attendibili e gli editori stanno trovando nuovi modi per combinare la stampa con i canali elettronici innovativi.

Il nostro nuovo  white paper, “Comunicazioni multicanale – L’evoluzione della stampa in un mondo connesso”,  esamina come gli inserzionisti e gli editori stiano adattando i prodotti stampati alla realtà multicanale per un certo numero di mercati chiave: pubblicità diretta e cataloghi di marketing diretto, stampa transazionale, libri, giornali e riviste.

Scarica il white paper

I libri stampati hanno ancora una bella storia da raccontare

 

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Se viaggiate su treni e autobus insieme a pendolari che fissano dispositivi mobili invece che libri o se vedete pochissime librerie sulle strade principali potreste pensare che l’editoria e l’industria della stampa non stiano passando un buon momento. Si tratta in effetti di un mercato in fase di transizione ma ancora vitale e, soprattutto per la stampa in digitale dei libri, ricco di nuove opportunità.

Una ricerca Nielsen prevedeva che nel 2014 gli e-book avrebbero superato le vendite dei libri stampati, con cifre totali che si stimava potessero raggiungere i 47 milioni di unità. Con questi numeri le vendite di e-book supererebbero di 300.000 copie i loro equivalenti stampati e i libri in formato elettronico rappresenterebbero il 48% del mercato complessivo della narrativa. Tuttavia, l’analisi dei dati storici prospetta un quadro più variegato per gli editori. Le vendite di e-book sono scese per il terzo mese consecutivo nell’aprile del 2013, così sembra che i giorni di crescita a doppia o addirittura tripla cifra potrebbero essere finiti, con gli e-book in crescita solo del 5% per un totale di 393,6 milioni di dollari nel primo trimestre del 2013. Secondo una ricerca di mercato condotta da Bowker le vendite di e-book nel Regno Unito sembrano destinate a coprire poco meno della metà del mercato totale della narrativa e poco più di un quinto (22%) del mercato librario complessivo.

Quali sono gli effetti della rivoluzione digitale sul mercato del libro stampato?

Il rapporto statistico annuale dell’Associazione degli editori sembra dipingere un quadro diverso. L’industria ha vissuto nel 2013 un anno record per le vendite, con una crescita del 4% fino a 3,3 miliardi di sterline. Il libro stampato è minacciato dai vari Kindle, Kobo e Nook, ma sarebbe prematuro considerarlo  sul viale del tramonto. Secondo i dati Nielsen BookScan nel periodo di 52 settimane fino al 28 dicembre è stato speso un totale di 1,416 miliardi di sterline per libri rilegati e tascabili, ma il numero totale di libri stampati venduti è crollato a 183,9 milioni, con una flessione del 9,8%.

I dati Nielsen evidenziano come, nonostante la crisi generale del mercato, il prezzo medio di vendita dei libri ha raggiunto il picco degli ultimi nove anni, aumentando di 21 penny fino a 7,70 sterline. Per alcuni generi, in particolare i libri per bambini, le vendite sono aumentate. I dati dimostrano anche che il ritmo con cui si sta passando dai libri fisici ai libri digitali varia a seconda del tipo di libro. Il 26% delle vendite di narrativa è in digitale ma la percentuale scende al 5% per i titoli non-fiction ed al 3% per i titoli per bambini.

Perché? Forse perché per la narrativa sono solo le parole che contano, e le parole possono essere rese altrettanto bene o meglio in forma digitale, mentre per i libri di cucina in carta patinata o i libri illustrati per bambini l’oggetto fisico dà più soddisfazione ed è più pratico.

La continua crescita del mercato digitale degli e-book è in parte responsabile del forte calo nelle vendite dei libri stampati. Dati recenti sulle abitudini dei consumatori mostrano come più di due milioni di lettori britannici si siano avvicinati al libro digitale nei primi nove mesi del 2013. Secondo Bookseller, tuttavia, il calo del mercato del libro è stato anche dovuto al rallentamento nelle vendite delle Cinquanta sfumature di E.L. James. Nel 2012 la trilogia dell’autrice ha venduto un numero record di copie. Al suo apice la serie ha rappresentato quasi la metà di tutti i romanzi acquistati nel Regno Unito. Le vendite della James nel 2013 hanno totalizzato 1,4 milioni di sterline rispetto ai 47,3 milioni del 2012 quando la trilogia ha venduto 10,5 milioni di copie. Questo dimostra come le statistiche generali possano essere fuorvianti e quanto siano importanti i titoli di grande successo per gli utili di un editore. Nel rapido passaggio agli e-reader l’editoria sembra essersi adattata meglio di altri settori ai mutamenti provocati dall’elettronica.

Per quanto riguarda gli autori ogni vendita digitale frutta pochi centesimi in più rispetto alle royalty derivanti dal libro tradizionale. Inoltre, né gli editori né gli autori sembrano aver visto i loro redditi intaccati in modo significativo dalla pirateria o dalla più generale rivoluzione digitale.

Per le librerie le notizie non sono altrettanto buone. Le librerie indipendenti continuano a chiudere man mano che i lettori si rivolgono, per i libri sia cartacei che elettronici, a giganti come Amazon. La catena di supermercati inglesi Sainsbury ha invece annunciato l’intenzione di interrompere la vendita di libri stampati online in quanto questo canale è visto come un’opportunità solo per i prodotti digitali: musica, libri, giochi e film in forma tradizionale saranno venduti solo nei negozi. Una tendenza che offrirà ai lettori una più ampia scelta e, forse, la prospettiva di libri a prezzi inferiori.

La pubblicazione in proprio sta creando nuove opportunità per la stampa

I dati resi noti da Bowker evidenziano come il numero di libri pubblicati in proprio ogni anno negli Stati Uniti sia quasi triplicato, con una crescita del 287% dal 2006 e con 235.625 titoli, a stampa ed in formato elettronico, usciti nel 2011. La ricerca ha rilevato che, mentre gli aumenti di produzione interessano sia la stampa che il formato e-book, è quest’ultimo che sta trainando i maggiori guadagni percentuali. Diversamente da quanto si può immaginare la pubblicazione in proprio non è un fenomeno da ditta a conduzione familiare ma un settore dominato da grandi imprese che offrono servizi editoriali ai singoli autori. Secondo Bowker nel 2011 i libri stampati pubblicati in proprio hanno rappresentato il 43% circa della produzione a stampa tradizionale. I libri stampati rappresentano il 63% delle pubblicazioni in proprio ma gli e-book stanno guadagnando rapidamente terreno. Gli e-book prodotti nel 2011 sono stati 87.201, in crescita del 129% rispetto al 2006, mentre nello stesso periodo la stampa è cresciuta solo del 33%.

Anche se la pubblicazione in proprio segue un modello fai-da-te, l’infrastruttura produttiva è rappresentata da un piccolo gruppo di grandi realtà come CreateSpace, Lulu, Author Solutions e Smashwords. 34.107 titoli pubblicati in proprio, di cui solo 21.256 stampati, vanno comunque ascritti alla categoria di editori che producono 10 libri o meno. Le copie stampate in questa categoria sono cresciute del 74% tra il 2006 e il 2012.

Se gli autori pubblicati in questo modo usano KDP (Kindle Direct Publishing) possono vendere i loro e-book sui siti internazionali di Amazon. Quando gli autori caricano i libri sullo strumento gratuito per la pubblicazione CreateSpace Amazon distribuisce i libri su Amazon.co.uk, Amazon.de, Amazon.fr, Amazon.es e Amazon.it. Quando un consumatore in quei paesi (o negli Stati Uniti) ordina un libro CreateSpace Amazon lo stampa on-demand ed è in grado di spedirlo in giornata. L’uso di CreateSpace è gratuito, ma il pagamento delle royalty all’autore dipende da fattori quali il numero di pagine e l’uso del colore.

In che modo la stampa digitale si adatta ai cambiamenti nell’editoria di libri?

La possibilità di pubblicare in proprio e stampare in digitale on-demand con sistemi web-to-print e vetrine digitali ha aperto un mondo nuovo di opportunità per le piccole e medie imprese del settore della stampa commerciale. Le piattaforme di social media e il marketing virale permettono agli stampatori di trovare nuovi sbocchi nei mercati B2B e B2C e di vendere nuovi servizi come i libri personalizzati. Collegando queste opportunità a nuove attività di vendita e di marketing si possono creare ottime occasioni in mercati non ancora sfruttati come eventi aziendali, nicchie di interesse specifico, l’hobbistica e attività di interesse locale quali mostre feline e canine, gruppi del Women Institute e club sportivi.

I fornitori di servizi di stampa prevedono che il mercato del libro mostrerà la crescita maggiore nel volume di pagine, con un tasso di crescita annuo del 14,2% tra il 2010 e il 2015, pari a oltre 45 miliardi di pagine nel 2015. I costi di magazzino e gli sprechi associati alla stampa di libri con sistemi offset tradizionali stanno rendendo sempre più popolare la stampa digitale in ambito editoriale. Se consideriamo il rapporto tra Valore digitale e Volumi possiamo vedere che rispetto al digitale altri processi di stampa tradizionale sono diventati molto più standardizzati.

Technologia Volume di pagine rispetto al digitale Valare rispetto al digitale
Coldset 362 volte 2,7
Heatset 42 volte 5,0
Rotocalco 4 volte 0,5
A foglio 2,3 volte 1,7

Proiezioni Smithers Pira per il 2015 sulla base delle pagine prodotte e il valore generato.

Se consideriamo il complesso delle pagine stampate nell’area libri possiamo notare che il 63% del mercato si riferisce a tirature superiori alle 5.000 copie, per le quali l’offset è il metodo di produzione più conveniente. Se invece confrontiamo questo dato con il numero effettivo di lavori prodotti scopriamo che il 79% dei lavori rientra in volumi di produzione al di sotto delle 5000 unità, per i quali è più adatta la produzione digitale. Se calcoliamo anche i vantaggi della stampa on-demand capiamo perché la stampa digitale ha un tale potenziale di crescita.

Per quanto riguarda la stampa di libri il digitale, sia a toner che a getto d’inchiostro, ha già cominciato a soppiantare l’offset e questo cambiamento procederà a ritmo sempre più incalzante. Il motivo è semplice. Una tecnologia più efficiente e pari qualità spingono la crescita. Oggi è quasi impossibile distinguere se un libro è stato stampato su una macchina offset o digitale. Il fattore che darà maggiore impulso al cambiamento è tuttavia di tipo economico. Valutare quale sarà la richiesta di libri, e quindi la tiratura necessaria, è sempre stato un gioco d’indovinelli che ha generato moltissimi sprechi nella filiera editoriale, con almeno il 30% dei libri che viene reso alla casa editrice come invenduto.

Editori e autori vedono con favore la stampa digitale

Nell’incertezza del quadro generale gli editori si stanno convertendo al digitale perché consente tirature più basse. Tirature più basse implicano meno libri invenduti e meno costi di magazzino, consentono la ristampa in lotti più piccoli e offrono la possibilità di stampare libri speciali per mercati di nicchia, tra cui i libri pubblicati in proprio. Anche se non è affatto chiaro su quale canale il consumatore acquisterà il prodotto, la stampa digitale offre una soluzione flessibile che fornisce all’editore ciò di cui ha bisogno, quando ne ha bisogno, dove ne ha bisogno e nella quantità richiesta. Gli editori hanno capito quale sia il valore aggiunto del digitale ed i profitti che se ne possono ricavare.

La tecnologia di stampa digitale offre agli editori:

  • Riduzione del rischio: la domanda è difficile da prevedere ma le tecnologie ad alta velocità a getto d’inchiostro ed elettrofotografiche consentono di realizzare con profitto anche basse tirature. Gli editori possono monitorare la domanda e ordinare solo ciò che è necessario per eliminare i costi del magazzino e dei resi.
  • Rapide consegne on-demand: alcuni stampatori on-demand altamente specializzati sono in grado di soddisfare gli ordini entro 24 ore. Gli editori possono reagire rapidamente alle richieste del mercato per i libri stampati.
  • Libri speciali e nuovi contenuti: tutti hanno una storia da raccontare. La stampa digitale elimina i vincoli delle quantità minime e consente di stampare libri con tirature molto basse. Inoltre, ogni pagina stampata in digitale può essere unica.
  • La stampa digitale apre nuove opportunità creative per adattamenti e personalizzazioni in fase di produzione e per attività di marketing in tempo reale, come il cross-selling o gli inserti di materiale promozionale.
  • Risultati economici: potendo seguire più da vicino la curva della domanda e riducendo al minimo i costi di magazzino e dei resi gli editori possono far ruotare meglio le scorte ed aumentare la redditività.

Gli stampatori digitali offrono valore aggiunto:

  • Gestione ed elaborazione rapida degli ordini – per acquisire l’ordine di un cliente in un file di stampa ed elaborarlo direttamente bisogna integrare Internet ai propri sistemi per un accesso immediato e disponibile 24/7.
  • Aumento esponenziale dei titoli in catalogo – stampare in digitale on-demand e sfruttare la “coda lunga” crea enormi volumi di prodotti a bassa tiratura.
  • Pianificazione e aggiornamenti in tempo reale – per fornire ai clienti un servizio di alto livello la pianificazione e le informazioni devono essere immediate e trasparenti.
  • Lavoro pronto in giornata – i termini di consegna per gli acquisti su Internet sono in media di 48 ore, il che significa che la stampa e la finitura devono essere completate entro 24 ore.
  • Spedizione diretta verso destinazioni last-minute – siccome il fornitore di servizi di stampa è adesso in contatto con l’utente finale è fondamentale offrire un servizio di imballaggio e distribuzione. Si tratta di un’attività cui bisogna prestare particolare attenzione perché potrebbe richiedere più tempo e costare di più rispetto alla produzione stessa del libro.
  • Riorganizzare – attrezzature, flusso di lavoro, gestione della stamperia, sistemi, valutazione delle prestazioni – rispetto a un ambiente di produzione di stampa tradizionale i sistemi organizzativi e gestionali devono essere totalmente automatizzati e fornire un feedback in tempo reale sulla pianificazione e sulle prestazioni.

Riepilogo

Sentiamo sempre parlare del declino dei libri stampati a favore delle copie digitali e di quanto la stampa sia dannosa per l’ambiente a causa della deforestazione, mentre i dispositivi elettronici consumano meno risorse. La realtà oggi è che i consumatori possono scegliere la forma, il canale ed il mezzo che ritengono più opportuno, e spesso la loro scelta è una combinazione di cartaceo e digitale.

Neil Falconer -Print Industry Strategy Consultant and MD of Printfuture.com

Neil Falconer Consulente di strategia per la stampa industriale e MD di Printfuture.com

La conseguenza di questa scelta e di questo consumo multicanale è che i libri stampati coesisteranno con la loro controparte elettronica per molti decenni a venire. In definitiva sono i rivenditori, gli editori e gli stampatori a dover garantire che i libri siano prodotti e venduti attraverso la filiera più sostenibile dal punto di vista ambientale, e ciò coinvolge ovviamente sia la stampa offset che la stampa digitale ed i formati elettronici.

Questo articolo è stato commissionato da Ricoh per fornire opinioni indipendenti di esperti del settore. Ci auguriamo che gli argomenti trattati dai relatori suscitino interesse e stimolino il dibattito. Ogni commento è gradito. 

Per maggiori informazioni:  Ricoh.it/printandbeyond

Tagliare i costi rispettando l’ambiente

[GUEST BLOG]

Clare Taylor, Owner, Clare Taylor Consulting

Clare Taylor, Owner, Clare Taylor Consulting

In che modo essere più rispettosi dell’ambiente può aiutare la propria attività? Dove è possibile risparmiare?  Cosa si può ottenere con una politica ambientale?

Le politiche e le pratiche a favore dell’ambiente sono una scelta economicamente sensata che permette di ridurre i costi, migliorare l’immagine aziendale e competere con concorrenti di dimensioni maggiori. Per risparmiare, bisogna innanzitutto capire dove si generano gli sprechi.

Energia

Una quantità notevole di energia viene utilizzata semplicemente per far funzionare un edificio pieno di persone: è possibile risparmiare a prescindere dalla mole di lavoro che viene svolta all’interno dell’edificio. Le aree da prendere in considerazione sono il riscaldamento (in particolare, evitando la dispersione del calore), il condizionamento e l’illuminazione.

Gli edifici più vecchi possono costare molto in termini di riscaldamento ma alcune semplici misure, quali l’isolamento degli infissi per eliminare gli spifferi, permetteranno di ridurre gli importi delle bollette e di rendere più confortevole l’ambiente di lavoro. Lo spreco di energia può anche essere ridotto utilizzando con accortezza i dispositivi di controllo delle caldaie e dei condizionatori.

Le aziende possono risparmiare fino al 15% dei costi energetici*

Rifiuti

I rifiuti costano ben più di quanto si paga per il loro smaltimento: anche se si ottiene un ritorno riciclando la carta, non si copriranno le spese sostenute per l’acquisto e la lavorazione. I migliori risparmi si ottengono quindi con la prevenzione: metodi per la gestione dei flussi di lavoro che contribuiscano a migliorare la qualità del prodotto ed a ridurre la quantità dei rifiuti. 

Per i rifiuti inevitabili, riutilizzare o riciclare costa meno che smaltire. I fornitori possono ritirare i contenitori, molte aziende operanti nel settore dei rifiuti propongono il riciclo, le autorità locali propongono servizi appositi dedicati alle imprese. Un’analisi dei rifiuti si rivelerà utile: è un servizio offerto da molti enti governativi e anche da alcune aziende  del settore.

È possibile risparmiare anche il 25% delle spese complessive sostenute per i rifiuti**

Acqua

Si può risparmiare non solo sull’acqua utilizzata per i processi industriali. Vi sono anche misure per ridurre il consumo di acqua per usi domestici: in caso di aziende con un certo numero di dipendenti queste misure si ripagheranno velocemente da sole.

I risparmi sull’acqua possono ammontare anche al 30%***

Politica e promozione

La politica ambientale può diventare il manifesto aziendale, con obiettivi e piani d’azione.  I principi cui si ispira, i risultati ottenuti e certificati possono essere la base di partenza per migliorare l’immagine aziendale. Partecipare a premi ambientali è un’occasione per farsi notare e distinguersi dalla concorrenza.

I clienti che seguono dei propri programmi ambientali spesso aggiungono alla rosa dei propri fornitori solo gli stampatori con credenziali in materia. Ciò non significa lavoro garantito, ma è un modo con cui aprire molte porte. Per le aziende che operano soprattutto a livello locale è importante distinguersi e migliorare la propria immagine partecipando a premi per l’ambiente di carattere locale.

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Un serio programma ambientale aiuterà a rafforzare il proprio prestigio, a ridurre i costi e ad acquisire vantaggio competitivo. È tuttavia importante, oltre a fare, anche saper comunicare quanto si sta facendo.

Per maggiori informazioni, leggere l’articolo integrale su questo argomento. 

Testi consultati:

* Fonte: Carbon Trust Printing case study CTS094 “Riteniamo che il settore possa ridurre del 15% la propria bolletta energetica per mezzo di misure elementari di risparmio energetico.”

** Fonte: 2Degrees Sustainability Essentials: Zero Waste “Il costo reale dei rifiuti spesso incide del 3-4% sui profitti ed è spesso possibile risparmiare circa il 25%.”

*** Fonte: WRAP Saving money through resource efficiency: Reducing water use “Per l’acqua si arriva a spendere tra l’1 e il 2% del fatturato di un’azienda. Si può risparmiare dal 30 al 50% investendo in metodi e soluzioni tecnologiche a basso costo o a costo zero per ridurre il consumo idrico.”

Una produzione flessibile è il futuro dei libri stampati

Gli eBook non hanno avuto in Europa l’impatto che hanno avuto negli Stati Uniti ma il loro mercato è comunque in crescita. I risultati di uno studio commissionato da Ricoh Europe evidenziano come questo fattore, assieme ad altre dinamiche che stanno modificando il mercato editoriale europeo, condizionerà il futuro dell’industria libraria.

Gli eBook rappresentano il 20% del fatturato librario negli USA, un dato quattro volte superiore a quello dei principali Paesi europei, dove il libro stampato rappresenta ancora un valore in sé ed è in un certo senso protetto dal sistema legislativo comunitario e dei singoli Paesi. In uno studio commissionato da Ricoh a I.T. Strategies emerge che, anche negli Stati Uniti, quasi il 70% dei consumatori non ritiene probabile di poter completamente rinunciare al libro stampato entro il 2016. Lo studio evidenzia anche come il 60% degli eBook scaricati non venga mai letto. In Europa ed in altre parti del mondo, tuttavia, le dinamiche dell’industria libraria sono ben differenti rispetto al Nord America. Ricoh ha commissionato lo studio ad I.T. Strategies per riuscire a capire meglio questi processi, le differenze tra Stati Uniti ed Europa nel mercato librario ed i cambiamenti che sia gli editori che gli stampatori dovranno affrontare nei prossimi anni.

Sintesi

“La storia dell’editoria in Europa ha radici profonde e una connessione molto stretta con la cultura dei singoli Paesi. Si è pertanto diffuso un desiderio comune, da parte dei membri della CEE, di proteggere la propria identità culturale, compreso il modello consolidato di gestione del sistema editoriale librario.”

Major European Country and U.S. Book Statistic Summary, 2012

Major European Country and U.S. Book Statistic Summary, 2012

“Molti dei più grandi stampatori/produttori di libri potrebbero aver fatto il passo più lungo della gamba con acquisizioni e concorrenza aggressiva sui prezzi per assicurarsi quote di mercato.  Gli stampatori/produttori più piccoli – grazie alla specializzazione su prodotti locali e di nicchia – sono rimasti in un certo modo al riparo da questa corsa  sfrenata alla concorrenza, ma ad un certo punto potrebbero ritrovarsi con prezzi fuori dal mercato.”

ebook Share of Retail Revenue, 2010-2018, by Major Country

ebook Share of Retail Revenue, 2010-2018, by Major Country

IT Strategies white paper

IT Strategies white paper

Per altri approfondimenti proposti da Ricoh:  ricoh.it/printandbeyond

Prepararsi alla stampa digitale: l’opinione di un editore

[GUEST BLOG]

Questo articolo è stato inizialmente pubblicato in occasione di un incontro con gli editori organizzato da Ricoh Americas a fine 2013.

Mike Gallagher, Vice President, Penguin Books

Mike Gallagher, Vicepresidente di Penguin Books

Editori e stampatori devono affrontare una lunga trattativa e scambiarsi numerose informazioni per portare a buon fine un contratto commerciale. Una delle due parti vorrà anche discutere di stampa digitale.

Supponendo che l’argomento sia nuovo per entrambi, eccone i tratti fondamentali:

  • Gli editori vogliono ridurre magazzino e costi ma vogliono aumentare le vendite tenendo i titoli in catalogo.
  • Gli stampatori vogliono migliorare le proprie piattaforme di servizio e trovare nuovi margini di profitto tenendo vivo un maggior numero di titoli nella cosiddetta “coda lunga”.
  • Gli editori quantificano le stime del loro programma di pubblicazione e forniscono agli stampatori i volumi richiesti per settimana, mese e anno – con numeri basati su formato, unità, ordini, tirature, tipi di rilegatura, specifiche per la copertina a 4 colori, finitura, grammatura carta, scatole d’imballaggio, informazioni sulla spedizione e sistemi elettronici.
  • In base ai dati dell’editore, gli stampatori decidono quale attrezzatura impiegare:
    • fogli singoli, toner, bobina digitale, getto d’inchiostro, motore di stampa a 1 o 4 colori
    • opzioni di finitura, rilegatura in-line o near-line e rifilatura adeguate alle richieste
  • Gli stampatori forniscono un piano e un prezzo basati su un modello di costo che considera tipo di attrezzatura, ammortamento, manodopera, manutenzione, consumabili, costi generali, produttività e margini.

Gli editori vogliono ridurre magazzino e costi ma vogliono aumentare le vendite tenendo i titoli in catalogo

I volumi di stampa

I volumi di stampa dipendono da vari fattori. Ci sono ad esempio titoli fuori catalogo che vengono ordinati dai clienti o titoli per cui si prevede una ristampa ma il cui tasso annuale di vendita è al di sotto del volume necessario per coprire i costi della stampa offset. In base ai volumi un editore può richiedere un modello print-on-demand (si stampa solo quando si riceve un ordine) oppure un modello da piccolo inventario (rifornimento automatico).

La quantità di materiale per il marketing, come ad esempio bozze rilegate, copie promozionali e cataloghi, può essere determinata in base all’esperienza. Tali cifre vengono aggiunte ai volumi mensili e annuali per determinare il volume aggregato di libri e pagine. Stiamo assistendo in questi casi ad un progressivo spostamento verso il digitale, soprattutto perché la tiratura minima per l’offset ora si assesta tra le 1.000 e le 2.000 copie, a seconda dello stampatore e della sua attrezzatura. Se non si stampano quantità eccessive e se si stampa solo in base alle esigenze un editore può risparmiare moltissimo.

Fattori per un prezzo “tutto compreso”

Un prezzo per pagina stampata in digitale tutto compreso (carta, inchiostro, motori, rilegatura, imballo e consegna presso il magazzino dell’editore) è una pratica diffusa. Per questo approccio, che rappresenta un sistema omogeneo per richiedere preventivi, si devono fornire agli stampatori dati accurati. I prezzi tutto compreso semplificano la vita dell’editore, ma gli stampatori devono conoscere molto bene la loro struttura di costo e valutare dettagli quali la dimensione delle scatole di imballaggio, la frequenza delle spedizioni e la possibilità di ottimizzare i carichi. La standardizzazione di formati, carta e scatole è un fattore determinante perché aumenta la produttività e riduce i costi.

A volte il prezzo per pagina si applica solo al testo, copertina esclusa. Sono sempre presenti degli extra, che possono essere la cartonatura, la rilegatura ad anelli, la copertina laminata, il rivestimento UV, le correzioni, le spedizioni dirette e il quinto colore. Anche l’organizzazione del lavoro ha la sua influenza, perché ho notato che se lo stampatore lavora su un solo turno i costi tendono a essere alti.

Nella maggior parte dei casi gli stampatori offrono un servizio completo con copertine a 4 colori, testi a 1 o a 4 colori, rilegatura, carta, scatole, servizi di preparazione e archiviazione dei file. Gli editori spingeranno per disporre di una maggiore varietà di carta, tipi di rilegatura, finiture per le copertine e modalità distributive. Alcuni stampatori potrebbero non disporre dei sistemi di rilegatura o dei motori di stampa digitale per rispondere ad esigenze specifiche dell’editore. In questi casi i fornitori di servizi di stampa possono rivolgersi a terzi, ma è una pratica insolita e in genere poco conveniente.

C’è un numero sufficiente di stampatori in digitale per permettere ad un editore di trovare ciò che desidera in termini di prodotto, qualità, prezzo e servizio.

 

Pile of books (1)

La firma su un contratto non dipende solo dal prezzo

Il prezzo per pagina è ovviamente un fattore importante, ma contano anche altri aspetti come ubicazione, qualità, servizio, esperienza, comunicazioni elettroniche, disponibilità e stabilità finanziaria. L’importanza dell’ubicazione è palese, perché influisce sui tempi e sui costi di spedizione. La qualità varia in base alle macchine, e da tempo diciamo che la stampa digitale deve essere interscambiabile con la stampa offset in termini di durata, qualità e prezzo: una necessità che ha comportato notevoli cambiamenti nella fornitura di carta e che è anche influenzata dall’attrezzatura e dall’esperienza dello stampatore, che in questa fase significa anche velocità di consegna. Per servizio si intende la produttività dello stampatore e la sua capacità di gestire i materiali ed il magazzino dei prodotti finiti.

Sarebbe proibitivo in termini di costi, oltre che inefficiente, gestire con processi manuali 1.000 ordini al mese da 50-100 libri per ordine. Questo tipo di produzione deve essere automatizzato

L’automazione e le comunicazioni elettroniche sono essenziali. Gli ordini mensili di stampa digitale sono molto diversi dai tipici ordini offset. Sarebbe proibitivo in termini di costi, oltre che inefficiente, gestire con processi manuali 1.000 ordini al mese da 50-100 libri per ordine. Questo tipo di produzione deve essere automatizzato: i livelli di inventario raggiungono il punto di riordino, parte l’ordine di stampa, il file viene estratto dall’archivio, messo in coda e stampato. Se in questo processo fosse necessario l’intervento umano i tempi si allungherebbero, i costi lieviterebbero e si verificherebbero degli errori. Si devono inserire in questo flusso anche gli ordini dei clienti. Per le comunicazioni elettroniche editore e stampatore devonousare le opportune interfacce e lavorare ancor più gomito a gomito che in passato. Non è una scelta facoltativa!

Per produttività non si intende solo quanto uno stabilimento può stampare, ma anche la sua disponibilità: uno stampatore non può essermi di alcun aiuto se i suoi cicli produttivi sono già tutti prenotati. Editore e stampatore hanno i loro picchi di lavoro nel corso dell’anno e del mese, per cui non ha senso parlare di volumi medi mensili: stampare libri non è come stampare bollettini bancari, con le stesse quantità previste per la stessa settimana di ogni mese.

La stabilità finanziaria è importante perché per crescere ci vuole tempo. È meglio che un contratto di stampa duri due o tre anni piuttosto che un anno, ma se vengono introdotte nuove tecnologie gli stampatori devono essere pronti ad aggiornarsi. Gli stampatori di libri di maggiori dimensioni stanno adottando il getto d’inchiostro perché vogliono poter stampare da uno a un milione di copie. La tecnologia a getto d’inchiostro permette inoltre di personalizzare o localizzare i prodotti.

Gli stampatori di libri di maggiori dimensioni stanno adottando il getto d’inchiostro perché vogliono poter stampare da uno a un milione di copie

Al momento le richieste di personalizzazione non sono molte, ma potrebbero crescere in futuro. I nostri agenti potrebbero ad esempio dare ai buyer bozze rilegate con i loro nomi ed un messaggio privato.

Dare il giusto tempo alla trattativa

Un contratto di stampa digitale è particolarmente complesso, per cui io consiglio di non avere fretta. Bisogna prendersi tutto il tempo necessario per valutare ogni singolo dettaglio. Suggerirei sia agli editori che agli stampatori di essere franchi e sinceri e di condividere le informazioni, compresi i programmi a lungo termine.

Ricoh vuole offrire opinioni indipendenti di esperti del settore. Ci auguriamo che le argomentazioni dei relatori suscitino interesse e stimolino il dibattito. Ogni commento è gradito.

Per approfondimenti dal mondo Ricoh visitare ricoh.it/printandbeyond

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Trasformare le comunicazioni ai clienti in nuove opportunità di business

Critical commsNegli ultimi anni si sta manifestando una rivoluzione silenziosa nel settore dei documenti transazionali e del marketing. Man mano che i reparti di Marketing si concentrano sul concetto di esperienza totale del cliente, l’attenzione è sempre più rivolta a tutti i punti di contatto dei clienti e questo porta inevitabilmente ad un nuovo interesse nei confronti dei documenti transazionali – forse il punto di contatto più affidabile che ci sia verso il cliente, dato che oltre il 90% dei documenti viene aperto e letto (InfoTrends).

Ora sempre più spesso i documenti transazionali vengono visti come una parte fondamentale del mix di marketing e un elemento fondamentale per l’esperienza complessiva del cliente.

In realtà – secondo Forrester* – l’irresistibile obiettivo delle Comunicazioni alla clientela è il miglioramento del servizio al cliente grazie a comunicazioni più rapide e mirate.

Fonte: studio commissionato condotto da Forrester Consulting per conto di GMC Software AG, settembre 2012 Base: 90 responsabili delle decisioni in area business e IT presso enti assicurativi con più di 100

Fonte: studio commissionato condotto da Forrester Consulting per conto di GMC Software AG, settembre 2012
Base: 90 responsabili delle decisioni in area business e IT presso enti assicurativi con più di 100

Dato che oggi i clienti controllano totalmente le comunicazioni che li vedono coinvolti, con la possibilità di opt-out garantita per legge, le comunicazioni transazionali (fatture, estratti conti e così via) diventano per le aziende strumenti di comunicazione sempre più importanti. In Europa si producono ogni anno miliardi di documenti di importanza critica: polizze assicurative, cartelle cliniche, schede di voto, estratti conto, corrispondenza diretta personalizzata, coupon, biglietti per le lotterie e altro ancora.

Un altro fattore divenuto fondamentale negli ultimi anni è il fatto che la capacità dei reparti di marketing di controllare ed utilizzare le comunicazioni in uscita sia stata notevolmente limitata a causa di nuove normative come le leggi sull’opt-out. In aggiunta, si è verificata un’esplosione nelle comunicazioni in entrata guidata dai social media. Come risultato di questi fattori i reparti di Marketing devono concentrarsi sul cercare di essere molto più concentrati sulla gestione delle comunicazioni ai clienti. Perciò stanno adottando tecnologie basate sui processi, come la gestione degli asset, per automatizzare le comunicazioni con il cliente.

Naturalmente tecnologie come queste sono state ampiamente utilizzate nei documenti transazionali per molti decenni. Il risultato è una nuova attenzione su come massimizzare l’efficienza di tutte le forme di comunicazione nei confronti dei clienti, sia in uscita che in entrata. Questo è ciò che noi chiamiamo Comunicazione Strategica.

L’introduzione delle Comunicazioni Strategiche

Per noi la Comunicazione Strategica rappresenta qualcosa di più dei documenti transazionali come bollette, estratti conto, lettere alla clientela e così via. Essa copre tutti i settori della comunicazione e include le “mail di ringraziamento”, le lettere di conferma, le quotazioni e così via.

Un numero sempre maggiore di “documenti di Marketing” fa ora davvero parte dei processi di Comunicazione Strategica. Secondo Forrester* è lungo l’elenco dei documenti che al momento rientrano nel settore delle Comunicazioni Strategiche alla clientela.

Channels chart

Ad esempio, se una persona ha compilato una richiesta on-line per ricevere il preventivo di un’assicurazione allora l’e-mail di conferma può essere soggetta a normative di conformità. A seconda della situazione creditizia potrebbero sussistere dei requisiti legali per utilizzare certi termini e in alcuni casi comunicazioni stampate.

Altri esempi sono:

  • Pacchetti di benvenuto
  • Documenti di attivazione
  • Comunicazioni di fidelizzazione
  • Lettere ai clienti

Questo è il motivo per cui Ricoh ha introdotto una vasta gamma di soluzioni per il flusso di lavoro, progettate per coprire tutte le aree chiave della generazione e gestione delle Comunicazioni Strategiche.

La nostra suite di soluzioni per la Comunicazione Strategica può aiutarvi a far crescere il vostro business e a garantire che ogni documento sia stampato, inserito, ristampato e spedito con precisione e senza errori. Inoltre, i nostri sistemi sono veramente facili da riconfigurare per venire incontro ai cambiamenti delle normative e supportare i diversi formati dei documenti. E ora le soluzioni Ricoh coprono anche le esigenze delle comunicazioni di Marketing.

Conformità normativa e Accordi sui Livelli di Servizio (SLA)

Se già state lavorando con i clienti in settori regolamentati o volete espandervi in quest’area sapete che questo mercato è guidato da normative di conformità e Accordi sui Livelli di Servizio (SLA). Può essere molto impegnativo riuscire a soddisfare gli Accordi sui Livelli di Servizio (SLA) e le normative di conformità mantenendo nel contempo i costi bassi.

I requisiti delle Comunicazioni Strategiche alla clientela raramente sono semplici. Ad esempio, Shop Direct UK contava in azienda 22 moduli diversi e Diamond Marketing Solutions US (descritta più avanti) aveva 206 moduli.

Le aziende sono sotto pressione per mantenere i costi più bassi possibile. Ecco perché molti utilizzano ora flussi di lavoro automatizzati (come Ricoh Process Director) che prevedono sia report a prova di audit per valutare la conformità, sia un sistema di monitoraggio e gestione efficiente dei lavori di stampa in modo da poter rispettare le scadenze e mantenere alta la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti.

Un significativo vantaggio collaterale offerto da un flusso di lavoro automatizzato è che le aziende o i loro PSP possono anche ridurre i costi di corrispondenza per le ristampe e lo smistamento automatizzati in modo da sfruttare sconti per alti volumi e, naturalmente, ridurre gli sprechi.

Non solo multi-canale, ma ogni-canale; e la stampa è una parte fondamentale dell’esperienza del brand

“Nell’odierna epoca digitale i clienti si aspettano esperienze multicanale in cui possono muoversi liberamente tra i canali e dispositivi come e quando vogliono.” Accenture*

Oggi i consumatori si aspettano di ricevere comunicazioni su più canali: stampa, on-line, mobile. Se chiamano il Servizio Clienti per una richiesta si aspettano che il Servizio Clienti sia pienamente consapevole della loro situazione e delle condizioni dell’ultima offerta. Come risultato le comunicazioni di Marketing stanno sempre più rientrando sotto la competenza della Comunicazione Strategica. Questo significa che hanno bisogno di essere gestite e controllate – proprio come le più tradizionali comunicazioni transazionali.

La gestione centralizzata delle attività di marketing, la razionalizzazione delle richieste di stampa on-demand, la possibilità di avere materiali personalizzati e la gestione delle comunicazioni multi-canale e degli invii web-to-print sono tutte componenti essenziali per diventare una vera potenza multicanale.

Nonostante i molti sforzi in direzione contraria, la stampa ha un ruolo fondamentale. Nelle situazioni in cui c’è la necessità che un cliente intraprenda un’azione, la stampa è la migliore forma di comunicazione. Gli esempi includono i solleciti di pagamento, gli avvisi di mora e le campagne di Direct Mail per acquisire nuovi clienti. Quindi non c’è da stupirsi che sempre più brand stiano cominciando ad apprezzare il valore unico della stampa come parte di un’esperienza globale del brand. Invece di sostituire la stampa con una presentazione elettronica i brand moderni sono alla ricerca di modi per massimizzare il valore di ogni mezzo di comunicazione.

Impatti sul brand

È tutta una questione di tecnologia

La soluzione da utilizzare dovrebbe includere un insieme completo di tecnologie per il flusso di lavoro e la stampa in modo da ottimizzare i processi di stampa, le comunicazioni con i clienti e le esigenze di consegna della corrispondenza. Il modo più semplice per farlo è quello di implementare una visione unica di tutte le comunicazioni, attraverso tutti i canali, che contribuisca ad aumentare l’efficienza e a mantenere l’integrità dei documenti critici.

Le suite di soluzioni per la Comunicazione Strategica di Ricoh offrono una gestione sicura, automatizzata e altamente regolamentata dei documenti critici tramite un portale centralizzato. In questo modo è possibile soddisfare tutti i requisiti normativi e di integrità dei documenti che i clienti e le grandi aziende pretendono. È inoltre possibile personalizzare i materiali promozionali e la gestione delle comunicazioni attraverso tutti i canali – stampa, digitale, social media e altro ancora.

Diamond Marketing Solutions (US) rappresenta un buon esempio della complessità della Comunicazione Strategica. L’azienda è specializzata nella creazione, produzione e distribuzione di comunicazioni altamente personalizzate basate su dati variabili, nel formati stampato e digitale. Hanno recentemente sostituito una soluzione di stampa basata su 206 differenti moduli prestampati con una soluzione “white paper in, full colour out” basata sulla stampante a getto d’inchiostro a colori Ricoh IP5000 e su Ricoh Process Director.

Crescere al proprio ritmo

Non c’è bisogno di implementare un sistema di Gestione Strategica del Cliente (CCM) completamente nuovo per gestire le Comunicazioni Strategiche. I CCM sono adatti ai clienti grandi e complessi. Tuttavia è possibile costruire una soluzione man mano che le esigenze crescono.

Un esempio è Ricoh TotalFlow DocEnhancer. Si tratta di un plug-in per Adobe Acrobat che permette di rendere multi-canale i documenti esistenti basati su dati variabili grazie all’inserimento di codici QR e/o codici a barre, il tutto senza dover modificare il documento originale. In questo modo potete rendere i vostri documenti cross-media nel momento in cui vengono stampati e non solo nel momento in cui i documenti vengono composti.

In sintesi

Benoit Chaterlard

Benoit Chatelard, Direttore Generale Soluzioni, Production Printing Group, EMEA

Per loro stessa natura, le Comunicazioni Strategiche sono una funzione essenziale per qualsiasi attività commerciale. Quindi non dobbiamo restare sorpresi se molte aziende o i loro PSP che si focalizzano sulle Comunicazioni Strategiche stanno trovando sempre maggiori opportunità per sviluppare e ampliare il loro business non solo nel settore della stampa, ma anche nella gestione delle comunicazioni.

Per ulteriori informazioni da Ricoh: http://www.ricoh.it/printandbeyond

Fonti

Siete parte del problema o della soluzione?

[GUEST BLOG] 

Graham Reed, Consulente Print Tribe, Direttore di Global Print Strategies

Graham Reed, Consulente Print Tribe, Direttore di Global Print Strategies

Per molti anni la stampa digitale ha promesso la vantaggiosa tiratura singola. Non si può negare che questo obiettivo abbia rivoluzionato l’industria della stampa. Il concetto di poter disporre di contenuti completamente variabili in una breve fase produttiva ha scatenato la fantasia dei responsabili marketing e dei fornitori di servizi di stampa: biglietti da visita con riportata la propria fotografia, opuscoli con contenuti specifici destinati a determinati gruppi di nicchia, imballaggi personalizzati – le possibilità sono infinite.

Tuttavia, trarre vantaggio da queste nuove opportunità è molto più difficile di quanto sembri. Forse i responsabili marketing e i brand manager non comprendono il pieno potenziale e le redditività finanziarie che si possono ottenere da comunicazioni individuali veramente personalizzate? Oppure chi vende  prodotti di stampa con la mentalità “Dammi una bozza, ti darò un prezzo” non riesce a cogliere il valore di una proposta molto più accattivante che trascenda il prezzo e superi il concetto che vede la stampa come una semplice merce?

Se ci soffermiamo sul motivo per cui le innovazioni della stampa a dati variabili (Variable Data Print, VDP) e le soluzioni Cross Media non hanno fatto presa sul marketing, chi avanza obiezioni basate sul prezzo nasconde in realtà problemi di più ampia portata e più radicati nella mentalità della propria azienda. La loro reazione di rifiuto può dipendere da due motivi:  per prima cosa, non afferrano semplicemente il concetto o, in secondo luogo, non dispongono dell’infrastruttura o dei processi necessari per acquisire e filtrare i dati a loro disposizione in modo efficace e vantaggioso.

Più e più volte ho sentito amministratori delegati e responsabili della comunicazione lamentarsi che i dati a loro disposizione sono così scarsi da poterli utilizzare solamente per cambiare gli indirizzari e le formule di saluto nei sistemi di gestione delle e-mail. In questo scenario, qual è il compito dell’industria della stampa? Io ritengo che sia nostra responsabilità consigliare i nostri clienti spiegando loro come sfruttare al meglio e cogliere tutti i vantaggi di una stampa davvero personalizzata, da utilizzare per dare valore aggiunto ai piani di marketing e di comunicazione esterna.

Per raggiungere questo obiettivo bisogna prendere rapidamente le distanze dalla mentalità generalizzata di una competizione basata sul prezzo!

Per creare nei clienti un interesse a lungo termine nelle soluzioni di stampa integrate dobbiamo creare una nuova tipologia di venditore “intraprendente”, in grado di strutturare proposte che aggiungano valore effettivo al servizio di stampa e che rappresentino uno strumento tangibile per aumentare i profitti dei clienti. Solamente diventando consulenti ed esperti nelle tecniche di elaborazione dei dati riusciremo a capitalizzare questa opportunità.

La fase successiva consiste nel creare un’allettante “architettura di soluzioni” in cui emerga chiaramente come dati, Cross media, Web to Print (W2P) e stampa mirata personalizzata possano dare valore aggiunto alla strategia di comunicazione del cliente. Una soluzione efficace e specifica, studiata su misura in base alle esigenze del caso, garantisce un tasso di risposta sorprendente e l’acquisizione di ulteriori dati che renderanno ancora più incisivo l’approccio con l’utente finale.

Abbiamo senza dubbio la tecnologia per realizzare tutto questo: ci serve solo la capacità di venderlo in modo diverso.

Il report completo, “È il momento di promuovere il valore della stampa”,  è disponibile per gli utenti di portale del Production Printing RicohIn alternativa è possibile richiederne una copia compilando il presente modulo.

Il report completo, “È il momento di promuovere il valore della stampa”

Promuovere le vendite – Pensare fuori dagli schemi

peacock_WIl settore del packaging digitale sta attraversando un periodo di forte sviluppo. Secondo l’ultimo studio condotto da Smithers Pira(*1) è prevista una crescita del 31% entro il 2016.

Tuttavia ci sono anche opportunità in altri mercati strettamente collegati al packaging digitale. La versatilità della tecnologia di stampa digitale sta creando numerose richieste relative alla stampa tridimensionale per confezioni, etichette, materiale pubblicitario per punti vendita e direct mail.

In Ricoh indichiamo questo ambito come ‘vendita promozionale’ anziché limitarlo al packaging digitale.

Come mai il packaging digitale e le vendite promozionali destano tanto interesse? E soprattutto, in che modo i Print Service Provider (PSP) possono trarne vantaggio?

Da cosa è guidata questa crescita?

Con il passaggio dalla stampa offset a quella digitale, le tirature sono diventate sempre più brevi. Secondo InfoTrends(*2) quasi il 38% di tutti i lavori di stampa vengono svolti utilizzando la tecnologia di stampa digitale.

Questo è in parte dovuto al fatto che le comunicazioni di marketing sono più mirate, e sempre più spesso vengono condivise con i clienti informazioni specifiche inerenti ai loro interessi.

Caslon(*3) individua una serie di fattori dietro la riduzione delle tirature nel packaging:

  • Permette di ridurre i costi di imballaggio a breve termine per gli articoli a magazzino.
  • Consente di ridurre gli scarti nei processi di preparazione, stampa e conservazione dei prodotti a vantaggio dell’ambiente.
  • Permette di sviluppare promozioni di marketing locali o micromarketing
  • Il packaging personalizzato è la soluzione ideale in termini di comunicazione con i clienti.

Questi fattori si applicano anche ai punti vendita e alle attività di promozione generali. Un numero sempre maggiore di reparti marketing, infatti, sta apprezzando i benefici dell’utilizzo della stampa mirata per le proprie attività promozionali.

Attività di direct mail che utilizzano tecniche di stampa tridimensionali consentono di effettuare campagne di marketing più efficaci. “Messaggi 3D a forma di scatola con un teaser all’esterno o a cilindro, per esempio, superano in efficacia i formati standard del 250%, secondo DMA, aumentando il costo per lead solo del 50%” – Laurie Beasley(*4).

Questa statistica mostra che, utilizzando tecnologie di stampa digitali innovative, è possibile ottenere tassi di risposta migliori, che ripagano completamente i costi di stampa aggiuntivi sostenuti.

Dal lancio dei prodotti alla stampa di produzione

La tecnologia digitale viene ampiamente utilizzata per i lanci e la realizzazione di prototipi di prodotti. La stampa digitale rende conveniente la produzione di basse tirature, a volte anche di un solo pezzo. Questo consente ai PSP di sviluppare diversi progetti e varianti che possono essere testati prima del lancio.

Tuttavia, molti PSP sono riluttanti a utilizzare la stampa digitale per tutti i cicli di produzione, in gran parte a causa delle preoccupazioni legate alla consistenza del colore e alla gestione dei supporti.

Questo punto però è sempre più messo in discussione. I più recenti sistemi di produzione a foglio singolo, infatti, offrono una gestione del colore avanzata e in molti casi è difficile per gli utenti finali individuare ciò che è stato stampato su soluzioni digitali e ciò che è stato stampato su sistemi offset.

In secondo luogo, grazie allo sviluppo di nuovi supporti – spessi, patinati o speciali – è possibile gestire un numero sempre maggior di lavori di stampa tramite questa tecnologia.

PIN Sp. z o.o. in Polonia è un esempio di PSP che utilizza un sistema digitale a foglio singolo per cicli di produzione completi. PIN è specializzato nella stampa offset su CDR e DVDR e offre sempre più tecniche di stampa, tra cui la stampa digitale per tirature medie di dischi e confezioni di CD / DVD / BD. Ricoh ha lavorato con PIN per testare e approvare l’uso di carta patinata da 150 g/m2 e cartone multistrato Incada da 220 – 280 g/m2, che è un requisito fondamentale per l’azienda.

Nuove opportunità di personalizzazione

Uno dei principali vantaggi della stampa digitale è la capacità di gestire le applicazioni con dati variabili: quasi ogni elemento di un articolo stampato può essere personalizzato. Questo offre una serie di opportunità alle aziende di marketing per comunicare con i propri clienti in modo nuovo e attuare strategie per il monitoraggio dei singoli prodotti.

Come afferma Infotrends: “La possibilità di creare flussi di lavoro end-to-end digitali per la produzione di etichette personalizzate consentirà ai proprietari di marchi di sviluppare soluzioni di packaging innovative, segmentare meglio i pezzi, aumentare la sicurezza, e tracciare e monitorare meglio i prodotti”.

Durante l’estate 2013 Coca-Cola ha lanciato la campagna mondiale “Share a Coke”. Come indicato nel relativo case study(*5): “Le nostre bottiglie con circa 250 dei nomi più popolari sono state disponibili sugli scaffali in diversi Paesi per tutta l’estate”. Ciò consente a Coca-Cola di aumentare l’interazione tra i suoi prodotti e i clienti come parte di una campagna mondiale di brand awareness.

Un altro esempio è costituito da Simpson Group, uno dei principali fornitori di stampe per punti vendita nel settore retail britannico ed europeo. Simpson ha investito nella tecnologia di stampa digitale Ricoh per offrire soluzioni di stampa on demand per punti vendita e pubblicità per le piccole imprese che sono alla ricerca di materiale promozionale di alta qualità con messaggi mirati, stampati in piccole quantità. Simpson Group è ora in grado di fornire in giornata la produzione di stampe per punti di vendita e pubblicità, su una varietà di supporti compresi cartone e carta adesiva – secondo le esigenze delle piccole imprese.

Come iniziare

Questo mercato non è solo per le macchine da stampa digitali di fascia alta. Oggi la tecnologia tradizionalmente considerata dominio della stampa digitale ad alto volume è accessibile anche alla stampa di basse tirature. Ad esempio, gli ultimi sviluppi della tecnologia di stampa digitale e soprattutto dei supporti rendono possibile stampare su sistemi di produzione a foglio singolo, come la gamma Ricoh Colour Pro C. Questo fornisce un’alternativa molto conveniente ai PSP.

I nuovi supporti consentono di stampare su stampanti digitali di produzione a foglio singolo. Ad esempio, utilizzando cartoncino e i supporti Hydroprint di Kernow Coatings “la combinazione di stampa con toner e pellicola consente di creare segnaletica esterna senza laminazione di media durata (sei mesi). E le possibilità per i punti vendita sono molto numerose!”

In questo modo i PSP, grazie alla tecnologia di stampa digitale Ricoh, possono affrontare le sfide di questo mercato in espansione.

Esempio di certificato dei test Ricoh

Esempio di certificato dei test Ricoh

Flusso di lavoro – La creazione di un flusso di lavoro completo per la stampa dei packaging può essere complessa. I PSP possono iniziare con uno strumento software di base come TotalFlow Prep che offre funzioni di Imposition e consente di gestire piccoli lavori prima di investire in un flusso di lavoro più completo.

Tecnologia di stampa – Ricoh sviluppa e testa continuamente nuovi mezzi di comunicazione per supportare le richieste dei clienti. Come nell’esempio del cliente PIN descritto in precedenza, i supporti di stampa rappresentano un fattore critico.

Finitura La finitura è una componente chiave nella stampa a fini promozionali. Sono disponibili un’ampia gamma di taglierine, piegatrici e periferiche simili per i sistemi di produzione a fogli singoli che forniscono una soluzione molto conveniente.

Un’alternativa per i PSP che gestiscono bassi volumi e non vogliono investire in strumenti di finitura è quella di considerare la sempre più vasta gamma di modelli già pronti di aziende come Relyco (DigiPOP), Creazy e HeyPressGo.

Ad esempio, America Online (USA) aveva bisogno di una piccola quantità di articoli promozionali per l’evento speciale “Knowledge Experience” per i propri dipendenti. La Print Room ha utilizzato i supporti DigiPOP per creare due articoli promozionali con il brand dell’azienda per l’evento: una borsa contenente gadget e una busta. L’azienda ha potuto stampare questo tipo di oggetti in-house, senza la necessità di taglierine, piegatrici o altri dispositivi di finitura.

Graham Moore -Business Development Director di Ricoh Europe

Graham Moore -Business Development Director di Ricoh Europe

Conclusione

È il momento di cambiare e di cogliere le opportunità nel campo delle promozioni per la vendita. Ci sono molte opportunità per i PSP per introdurre nuovi prodotti e servizi e sfruttare la crescente domanda di packaging personalizzati, pubblicità per punti vendita e altro materiale di marketing ad alto impatto.

È possibile produrre questo materiale sulle stampanti di produzione digitali a foglio singolo Ricoh gestendo in maniera efficace il flusso di lavoro e scegliendo le soluzioni di finitura più adatte alle singole esigenze.

Per ulteriori informazioni vedere: www.ricoh.it/printandbeyond

Fonti:

*1 Smithers Pira– AMR Analysis, 2012
*2 InfoTrends – Packaging and the Brand Owner: Europe
*3 Caslon – Making sense of the opportunities in digital printing and innovation in packaging
*4 Laurie Beasley – “Why Direct Mail Still Yields the Lowest Cost-Per-Lead and Highest Conversion Rate”, Giugno 2013
*5 CocaCola – Share a coke campaign  http://www.coca-cola.co.uk/share-a-coke/share-a-coke.html

Una nuova era – nuove opportunità

Neil Falconer -Print Industry Strategy Consultant and MD of Printfuture.com

Neil Falconer -Print Industry Strategy Consultant and MD of Printfuture.com

La maggior parte degli stampatori commerciali sta cercando di andare avanti come ha sempre fatto, ovvero essenzialmente stampando documenti. L’attività di stampatore è spesso un retaggio “storico” che si tramanda di generazione in generazione, soprattutto nel caso di piccole aziende a conduzione familiare. Questa mentalità rischia di limitare le aspirazioni e di ridurre le possibilità di successo perché ostacola una trasformazione dell’azienda finalizzata a mantenerla al passo con i tempi.

Lasciatemi porre una domanda.

L’industria grafica esiste?

Quella della stampa non è un’industria. In realtà si tratta di un processo, il processo meccanico del trasferimento dell’inchiostro su un substrato. Il prodotto generato al termine del processo viene utilizzato principalmente come strumento di comunicazione e marketing. La comunicazione può avere lo scopo di istruire ed educare, di informare e dare notizie, di promuovere e vendere prodotti ai consumatori. Da qualsiasi punto di vista si esamini la questione, le aziende tipografiche operano da sempre nell’industria delle comunicazioni perché questa è la funzione primaria dei materiali stampati.

Se cominciamo quindi a pensare come una società di comunicazione piuttosto che come un’azienda di stampatori le opportunità offerte dal mercato odierno cambiano radicalmente. Invece di preoccuparci della riduzione dei volumi di stampa, della mancanza di redditività e dello scarso numero di opportunità dovremmo adottare tutti i nuovi strumenti di comunicazione a nostra disposizione. Se scegliamo questo approccio lo scenario ci sembrerà molto diverso, con nuove potenziali fonti di reddito da scoprire, nuovi modi per rivalorizzare la stampa, per integrarsi con il mondo online e creare nuove opportunità per personalizzare e rendere centrale il nostro ruolo.

“L’età della pietra non è finita perché sono finite le pietre”

L’età della pietra è finita perché è iniziata l’età del ferro e l’uomo ha trovato nuovi strumenti che gli hanno consentito di cacciare e cucinare in modo più efficiente e produttivo. Nel corso della storia l’umanità ha puntato sull’innovazione per creare nuove tecnologie che hanno migliorato il nostro stile di vita. L’industria della comunicazione è rimasta relativamente immutata per diverse centinaia di anni e si è basata principalmente sulla stampa, ma nell’ultimo secolo ha dovuto fronteggiare l’avvento del telefono, della radio e della televisione.

Quello che voglio dire è che l’età della comunicazione tradizionale e della stampa analogica è finita non perché non abbiamo più bisogno di comunicare ma perché siamo entrati in una nuova era di comunicazione digitale.

Una nuova era

In questa nuova era disponiamo di nuovi strumenti di comunicazione che ci consentono di utilizzare video, dispositivi mobile, SMS, posta elettronica, il tutto integrato alla stampa e ad Internet. La comunicazione avviene oggi in tempo reale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, è personale e supportata da nuovi modelli commerciali che stanno mettendo alla prova il vecchio modo di lavorare. La tecnologia sta facendo progressi a velocità impressionante e noi non possiamo scegliere di rimanere fermi: dobbiamo adattarci e seguire le tendenze.

Se cominciate a pensare come una società di comunicazione vi renderete conto di non avere mai avuto a disposizione così tanti strumenti per creare nuove opportunità e proporre ai vostri clienti delle soluzioni che diano più valore ai vostri lavori di stampa.

Se vi considerate un semplice stampatore state pericolosamente limitando le possibilità che avete di creare un’azienda solida.

Per saperne di più leggete il nostro articolo “Perché è fondamentale conoscere i propri clienti se si vogliono aumentare i servizi offerti”

L’articolo è disponibile nel portale Ricoh Business Driver oppure, se non ne siete membri, potete richiederlo qui.

Article: Why knowing your clients is the key to adding new services to your business

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